La Blue circular economy è un approccio innovativo e sostenibile per affrontare il crescente problema dell’inquinamento degli oceani e delle sue ripercussioni sul nostro pianeta.
Questo modello si concentra sulla gestione responsabile delle risorse marine, riducendo l’impatto ambientale e promuovendo un’economia circolare.
I problemi dell’inquinamento marino
L’accumulo di detriti negli oceani, causato principalmente dall’attività umana, ha trasformato queste estese distese d’acqua in vere e proprie discariche. La spazzatura marina, costituita in gran parte da plastica e reti da pesca abbandonate, rappresenta una grave minaccia per l’ambiente oceanico, causando danni a lungo termine agli ecosistemi marini.
La plastica negli oceani
La plastica rappresenta circa l’80% dei rifiuti presenti negli oceani: si tratta di un problema ambientale di grande rilevanza, che minaccia la salute degli oceani e degli esseri umani.
Oltre a causare danni alla flora e alla fauna marina, la plastica si decompone lentamente in microplastiche: queste particelle molto piccole possono entrare nella catena alimentare, causando potenziali problemi di salute agli esseri umani che ne fanno parte.
Le reti da pesca abbandonate
Le reti da pesca abbandonate rappresentano un’altra grande minaccia per l’ambiente marino. Spesso, queste reti si accumulano sul fondo del mare, intrappolando e uccidendo la fauna marina e causando danni agli habitat. Le reti da pesca possono rimanere attive per decenni, continuando a catturare e uccidere indiscriminatamente la vita marina.
Le aziende che cercano di sviluppare nuove risorse dai rifiuti di reti da pesca, corde e componenti, sono principalmente microimprese che operano a livello regionale o locale. Tuttavia, la domanda per questi prodotti è spesso limitata e i costi elevati, a causa delle catene del valore immature e di difficoltà nel reperimento e nel trattamento dei materiali.
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La Blue Economy e l’Economia Circolare
La Blue Economy, concetto promosso dall’economista belga Gunter Pauli, mira a sfruttare le risorse marine in modo sostenibile, senza aumentare i costi per le imprese e i consumatori e promuovendo pratiche rispettose dell’ambiente.
La Blue Economy si concentra sulla gestione sostenibile delle risorse marine, puntando sulla prevenzione dei rischi associati all’inquinamento tramite un modello circolare.
L’Economia Circolare, invece, è un sistema sostenibile che riduce al minimo i danni al pianeta, incentrato sull’uso di energie rinnovabili, sulla sicurezza alimentare, sull’accesso a finanziamenti e alloggi a basso impatto ambientale e sul riciclo dei rifiuti.
Questo modello sta guadagnando popolarità negli ultimi anni, offrendo opportunità alle aziende per sviluppare prodotti e servizi più sostenibili e responsabili.
La Strategia Nazionale per l’Economia Circolare
In Italia, la Strategia Nazionale per l’Economia Circolare (2021) ha individuato la Blue Circular Economy come un’area di intervento prioritaria per promuovere la sostenibilità ambientale.
L’obiettivo è di creare un approccio che tenga conto dell’intera catena di valore, rendendo le attività legate all’oceano più sostenibili e rispettose dell’ambiente.
Progetti e iniziative per la promozione della Blue Circular Economy
Il progetto “Italia 2030”
Promosso dal Ministero dello Sviluppo Economico e dalla Luiss Business School, il progetto “Italia 2030” mira a sviluppare un’economia del mare sostenibile e circolare nel nostro Paese.
Attraverso la presentazione di un position paper, l’iniziativa discute le traiettorie di sviluppo più promettenti del settore nel medio termine e affronta diverse tematiche, tra cui l’innovazione nella cantieristica e nel trasporto navale, l’impatto della pandemia di Covid-19 sulla blue economy e l’evoluzione dei modelli di gestione portuale.
La Cleaner Oceans Foundation
Questa organizzazione senza scopo di lucro si dedica all’esplorazione di soluzioni per incoraggiare i decisori politici, le aziende e il pubblico ad adottare uno stile di vita più sostenibile, puntando in particolare sulla conservazione degli oceani e sugli effetti delle problematiche legate alle attività terrestri sulla vita marina e sull’economia oceanica.
Conclusioni
La Blue Circular Economy rappresenta un’opportunità concreta per affrontare i problemi legati all’inquinamento marino e per promuovere un’economia sostenibile e rispettosa dell’ambiente. Attraverso iniziative mirate e la collaborazione tra governi, imprese e cittadini, è possibile lavorare per un futuro in cui gli oceani non siano più vittime dell’inquinamento e delle attività umane, ma risorse preziose da preservare e valorizzare in modo responsabile e sostenibile.
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