Il termovalorizzatore è un impianto all’avanguardia che recupera energia dai rifiuti attraverso un processo controllato di combustione. Il calore prodotto viene impiegato per generare energia elettrica e termica mentre le scorie e le ceneri residue vengono quasi totalmente riciclate. Grazie ai moderni sistemi di abbattimento delle emissioni, l’impatto ambientale di questi impianti è trascurabile.
Come funziona un termovalorizzatore: recupero energetico dai rifiuti e teleriscaldamento
Il funzionamento di un termovalorizzatore può essere suddiviso in tre fasi principali. In primo luogo, il calore generato dalla combustione dei rifiuti causa la bollitura dell’acqua all’interno della caldaia, producendo vapore. In secondo luogo, il vapore formatosi mette in movimento una turbina e dei generatori, producendo energia elettrica. Infine, tramite degli scambiatori di calore, viene reso disponibile il calore per produrre acqua calda utile per il teleriscaldamento.
Per meglio comprendere, bisogna tornare al punto di partenza, ovvero il processo di raccolta dei rifiuti. Essi vengono trasportati all’impianto dal territorio circostante e, prima di essere depositati nella fossa di stoccaggio, vengono registrati e pesati. I rifiuti subiscono poi rigide procedure di accettazione.
Un termovalorizzatore, struttura in cui si svolge l’intero processo, recupera l’energia contenuta nei rifiuti mediante la loro combustione. Normalmente, due linee di termovalorizzazione, ognuna equipaggiata con un forno a griglia mobile raffreddato ad acqua, possono processare sino a 9,2 tonnellate di rifiuti.
Successivamente, i fumi prodotti dalla combustione sono purificati da sofisticate tecnologie. Queste rimuovono le sostanze inquinanti tramite processi chimici e meccanici, utilizzando un sistema di depurazione a secco con carboni attivi, bicarbonato di sodio e calce idrata. Quest’ultimo è dotato di un doppio stadio di reazione e filtrazione.
Non va trascurato il sistema di abbattimento degli ossidi di azoto e il monitoraggio continuo dei principali parametri, che vengono memorizzati e storicizzati in ottemperanza alle normative vigenti. I dati raccolti sono trasmessi agli organi di controllo e resi pubblici sul sito www.terna.it.
Il calore prodotto dalla combustione è sfruttato per una duplice funzione: da un lato, viene utilizzato per produrre vapore per l’espansione in una turbina – accoppiata a un alternatore – che genera energia elettrica; dall’altro, parte del calore è utilizzato per produrre acqua calda conveniente per il teleriscaldamento. Questo processo offre significativi vantaggi in termini sia di rendimento energetico che di protezione ambientale.
Tutto quello che entra nel termovalorizzatore è quasi interamente recuperato, rendendo così questa tecnologia un valido strumento per una gestione sostenibile dei rifiuti.
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Il recupero e la riduzione dei rifiuti solidi senza impatto ambientale
I residui solidi che emergono dal processo di termovalorizzazione non vanno sprecati, anzi, vengono raccolti e trasportati a specifici centri di trattamento. In questi centri, l’80% dei residui viene riutilizzato per la produzione di cemento o per creare i sottofondi stradali. Un ulteriore 10% viene riconvertito in materiale ferroso, mentre il restante 10% viene perso durante il processo di recupero dell’acqua. Si noti che nessuna parte di questi residui finisce in discarica.
L’impiego delle scorie in edilizia è una pratica consolidata in tutto il modo. A titolo di esempio, il parcheggio di Disneyland Paris è stato costruito utilizzando i residui solidi provenienti da un impianto di termovalorizzazione del Paese. Solo una minima frazione pari al 3,5% del peso totale dei rifiuti che entra nel termovalorizzatore non può essere recuperata. Questa parte residua viene convertita in cenere, resa inerte e poi smaltita attraverso speciali trattamenti.
È fondamentale evidenziare che il ciclo termico principale dell’impianto di termovalorizzazione consente di eliminare completamente il consumo di acqua, riducendo a zero la produzione di effluenti liquidi. In questo modo, il processamento dei rifiuti resta sostenibile e rispettoso dell’ambiente.
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Conclusione
Come abbiamo visto, il termovalorizzatore è una soluzione tecnologica avanzata permette di trasformare ciò che viene comunemente percepito come rifiuto in una preziosa risorsa. Attraverso un processo virtuoso consente il recupero e il riutilizzo quasi integrale dei materiali conferiti, senza emissioni e con una produzione energetica pulita.
Considerando gli enormi vantaggi in termini di ricerca e la quantità limitata di rifiuti che deve essere smaltita in discarica, ci si chiede perché l’Italia continui ad essere così indietro nello sviluppo dei termovalorizzatori. Forse è solo questione di pregiudizi e di informazioni incomplete su questa tecnologia, che in altri Paesi europei rappresenta da anni una soluzione sostenibile ed economicamente vantaggiosa per la gestione dei rifiuti?
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